giovedì 7 marzo 2013

DONNE

8 Marzo festa delle donne,mi devo essere persa qualcosa perchè io non vedo niente da festeggiare.Ogni giorno arrivano notizie di stupri,violenze e addirittura omicidi commessi sulle donne da parte di uomini spesso mariti o compagni...avete ancora voglia di festeggiare? Secondo me invece di festeggiare bisognerebbe cominciare ad educare,ad insegnare il rispetto per le donne e per ogni persona in quanto tale.E dobbiamo cominciare in famiglia,con i nostri figli che saranno i compagni / mariti del futuro,un futuro che spero migliore in ogni senso!

Vi presento  gli ultimi 2 libri che ho letto che neanche a farlo apposta raccontano di donne: donne forti,combattive che si sono riscattate nonostante tutto...



Un libro molto bello,che mi ha incantato con la storia di  3 donne che hanno vissuto pienamente la loro vita sacrificandosi per i propri ideali,la famiglia,la patria.
Amore con la A maiuscola per i mariti,gli amici,i figli quindi e la propria nazione,fino all'inverosimile,oltre le convenzioni e sullo sfondo i colori e i profumi delle città dell'America del Sud: Rio de Janeiro,Montevideo,Buenos Aires,Cuba.

Vi ho ritrovato anche un po' di me..

Passava molte ore da sola,immersa in giochi tutti suoi.I bottoni del cestino da cucito della nonna potevano tenerla come in trance per giorni interi.Li raggruppava per colore,per materiale per forma.Li faceva marciare tutti in fila.Li univa in famiglie...Ogni bottone aveva la sua storia,il suo posto.

Anch'io passavo ore a giocare con i tanti bottoni di mia zia Natalina (sarta) persa in un mondo tutto mio.Conservo ancora tutti i suoi bottoni e insieme a loro i ricordi della mia infanzia e la scorsa domenica con mia sorella li abbiamo ritirati fuori rivivendo tanti di quei momenti con gioia e nostalgia.

Un'altra frase da sottolineare...

...Quando lui provava a parlare,Salomè lo zittiva.Non voleva sentire le sue parole,i suoi pensieri,le promesse che avrebbe potuto o no mantenere.Le parole sono una stravaganza,non si può mangiare una poesia,lei non era una di quelle ragazze che vivono di caramelle;dammi il solido cibo della tua pelle,della tua bocca,delle tue mani,un nutrimento che posso portare con me attraverso la durezza dei miei giorni...


Primo gennaio 1900. Il primo giorno del secolo non è mai come gli altri, men che meno a Tacuarembó, minuscolo villaggio del Sudamerica. La folla è radunata intorno all'albero più grande del paese e non crede ai propri occhi: la piccola Pajarita è tornata. Rifiutata dal padre, era scomparsa pochi mesi dopo la nascita e l'avevano data per morta. Eppure ora è lì, in cima, appollaiata sopra un ramo sottile. Ha un anno ormai e negli occhi grandi, neri e vivaci, ha la stessa luce di quando è nata. Per alcuni si tratta di un miracolo, per altri è una strega, ma una cosa è certa: d'ora in poi per tutti Pajarita sarà "la bambina nata due volte", una ragazzina circondata di mistero, con un talento speciale per curare con le erbe. Un dono prezioso che anni dopo, ormai donna fiera e determinata, le permette di sopravvivere a Montevideo sola contro tutti, insieme ai propri bambini. Ma la figlia Eva, fragile e tremendamente testarda, vuole realizzare un sogno, diventare poetessa. E per farlo fugge, verso le luci di Buenos Aires, la città che scintilla delle promesse di Evita Perón. E mentre i fermenti rivoluzionari attraversano con forza tutto il continente, spetta a Salomé, l'ultima discendente, restituire alle donne della sua famiglia e del suo paese quello che meritano. Dalle lussureggianti e incantate colline di Rio de Janeiro ai vicoli oscuri di Montevideo, dalle strade scintillanti di Buenos Aires fino alle piazze rivoluzionarie di Cuba, la storia di tre generazioni di donne indimenticabili.




Una donna forte ma nello stesso tempo fragile,una donna contro le convenzioni è Manuela Paris,protagonista del 2° libro.Alla ricerca di se stessa è in fuga da un'adolescenza sbandata,da una madre che cerca in lei il proprio riscatto e da una famiglia lacerata.Riesce a costruirsi la vita che voleva ma l'attentato in cui muoiono i 30 uomini del plotone di cui è comandante la costringe a lottare ancora contro i ricordi,il dolore,il suo ruolo di donna e vittima che la società vuole imporle.

"Manuela ha i capelli a spazzola e un sorriso da bambina,il corpo di un' atleta e le stampelle.Ha comandato un plotone di 30 uomini nel deserto dell'Afghanistan,e adesso cammina da sola lungo la spiaggia di Ladispoli.Le hanno dato un compito dopo l'attentato a cui è sopravvissuta: ricordare.Gli occhi dei suoi soldati chiusi dentro il Lince,in quel labirinto di polvere e pietre.Il coraggio,i dubbi e la paura.L'ostilità di un popolo paziente,che ha nel tempo la sua arma più forte.C'è un uomo che guarda Manuela fumare,ogni sera,dal balcone.Proprio come lei,aspetta di capire da dove si ricomincia a vivere...una storia d'amore e di guerra in cui la vita scorre anche quando sembra essersi fermata."

Manuela sospesa nel suo "limbo"fa i conti con la propria storia scoprendo che vale sempre la pena vivere.

3 commenti:

  1. Non ho mai fetseggiato l'8 marzo e quest'anno far festa sembra più paradossale del solito con le violenze sempre più in aumento. Speriamo bene ma non sono molto ottimista per il futuro! Un abbraccio, buon fine settimana

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  2. Condivido in pieno il tuo pensiero, oggi non si festeggia, si ricorda...grazie di averci raccontato questi bellissimi libri... buona serata!!!

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  3. Hai proprio ragione, infatti auguro a noi donne di poter vedere presto affermata la nostra piena dignità umana, civile e di persone libere!
    Un abbraccio grande!

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